Che vuoi dire con “cielo sereno variabile”?
Adoro quest’espressione (“sereno variabile“) soprattutto pronunciata con il sorriso di chi te la racconta. Scatena in me ilarità. Può restare un cielo sereno tutto il giorno, oppure diventare nuvoloso in un battibaleno e tu, non potresti farci nulla. Sa di fregatura, ma lo accettiamo con il sorriso, e a me fa sorridere.
Il sereno variabile è senza dubbio un’affascinante caratterisica del cielo, tanto variegato come il parere di 1000 persone che danno la loro opinione di fronte a un bicchiere mezzo vuoto (o pieno per metà).
Date un occhio a queste foto.
E’ stato un peccato tagliarle, ogni millimetro di cielo fotografato potrebbe celare un intero universo, ma i pixel sono quelli che sono e tutto ciò che la mia fotocamera cattura sono le nuvole e le scie degli aerei.
Finché non le ho accostate l’una con l’altra, queste foto per me erano tutte simili e mi donavano quell’incertezza alla “sereno variabile” maniera (che pure serve per l’ispirazione artistica). Ho fotografato il cielo dei giorni normali. I mercoledì che non finiscono mai, i giovedì che passano senza che te ne accorgi. Poi le ho guardate tutte vicine, e all’improvviso è stato chiaro: non esiste un sereno variabile.
E’ possibile scorgere, in base a come la luce si interseca con gli elementi, se successivamente pioverà oppure no. Dunque al massimo possiamo distinguere un “sereno prima della pioggia” e un “sereno allegro prima di un sereno definitivo”. Quelle nuvole quasi gialle sono decisamente un presagio di pioggia, mentre quelle nuvole bianco titanio ci rimandano subito ai prati da pic nic in armonia.
Alzare gli occhi al cielo per me ha decisamente un’accezione diversa, puramente artistica. Fotografare il cielo dei giorni normali mi ha aperto gli occhi, e ora le mie nuvole su tela hanno sicuramente una marcia in più, perché so come usarle per trasmettere un messaggio preciso, e non “variabile”.